Giovedì Santo – 02.04.2021
Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. (Esodo 12) Suonate la tromba per la luna nuova, per la luna piena che è il giorno della nostra festa. Questa è una legge per Israele, un decreto del Dio di Giacobbe. (Salmo 80) Cristo nostra Pasqua oggi viene consegnato al macello per gli anziani, i dottori della legge e per i sacerdoti, invece di parte di Lui tutta la buona, santa e misericordiosa volontà di offrire la sua vita, il suo corpo e tutto il suo sangue per la nostra salvezza. Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. (Colossesi 1, 24) Questa è la Pasqua in cui è ucciso il vero Agnello che con suo sangue consacra le case dei fedeli. (Preconio Pasquale). Tre sono i momenti importanti che oggi la Chiesa Madre per tutto il mondo celebra:
1) Prepararci alla Pasqua, perché liturgicamente per noi oggi è il dieci di Nisàn, e Cristo vuole celebrare con noi questa vera e nuova Pasqua dove Lui è l’Agnello di Dio che togli tutti i peccati del mondo. Nell Glorioso trasferimento apostolico abbiamo ricevuto, la Pasqua ebrea come memoriale e profezia del nostro Messia, e da Lui abbiamo ricevuto attraverso degli Apostoli il Nuovo Testamento, la Nuova Pasqua vera a totale del Cristo Agnello e Sacerdote fiche Lui venga. 1.1. Cambia tutto, l’Agnello è Cristo, la casa sonno i nostri corpi, la porta è la nostra bocca, il Faraone è il diavolo, Egitto è il peccato; perciò ogni volta che comunichiamo il Corpo e il Sangue di Cristo, come quella note della Pasqua Ebrea, anche noi allontaniamo della nostra vita l’Angelo Sterminatore il quale vedendo le nostre labbra macchiati col sangue di Cristo nostro Agnello si allontana di noi.
2) Ricordare, celebrare e godere nel mondo e nella Chiesa il Sacerdozio Nuovo. Eterno come il Rito di Melchisedek, con la pienezza, dolcezza e la umiltà del giusto Abele, con la disponibilità e dignità di Davide, e più sapiente che Salomone. Cristo della Tribù Sacerdotale e Profetica di Levi per Maria e con la nobilissima e regale dignità della Tribù di Giuda, Davide, Iesse e Giuseppe. Che discende a noi come la rugiada dello Spirito Santo attraverso degli Apostoli e suoi successori il Papa e tutti nostri vescovi. 2.1. Benediciamo tutti nostri sacerdoti, da Pietro e gli Apostoli, fino all’ultimo che estato ordinato oggi. Benediciamo il Vescovo che a noi ha trasmesso il Sacerdozio Ministeriale. A tutti i sacerdoti che attraverso la nostra vita ci hanno procurato i sacramenti e ci hanno avvicinato a Cristo e riconciliato con tutti. Benediciamo e preghiamo per tutti nostri sacerdoti, per quelli malati e anziani, per quelli che si trovano in tribolazione, per tutti i nostri sacerdoti un Grazie Signore Gesù, benedici, santifica e moltiplica tuoi sacerdoti.
3) Cristo che per mezzo d’acqua e dello Spirito Santo continua fino ad oggi a lavare i piedi degli Apostoli e dei suoi discepoli. Sia nella evangelica immagine del Cristo Storico che ci lava i piedi a tutti, sia nel Sacramento della Confessione dove Cristo fino alla fine del mondo ci laverà i piedi con la sua misericordia, questo memoriale è per noi anche ricordo e fatto di salvezza, redenzione e rigenerazione continua; che non è solo un rito vuoto, anche oggi si istituisce il comandamento dell’amore: con le santissime parole che escono della bocca di Cristo: anche voi lavatevi i piedi gli uni agli altri. 3.1. Chiedere perdono e perdonare a tutti di cuore, sia nel sacramento della confessione, sia nel giorno a giorno davanti a tutti nostri fratelli e sorelle che ci incontriamo nel camino della nostra vita. Chiedere perdono e perdonare per celebrare la Pasqua senza lievito di odio, rancore o malizia diabolica; senza dubbio mangiando le erbe amare del dolore perché chiedere perdono e perdonare non è facile e come il fumo agli occhi, o come la cipolla che fa piangere, molte volte i nostri fratelli e sorelle sembra non meritano il nostro perdono, però per amore a Cristo Gesù e in compimento della sua ultima volontà facciamo questo nostro sacrificio.
Diceva un nostro Ministro Generale dei Frati Minori Conventuali: non c’è Pasqua senza Venerdì Santo, possiamo dire che non c’è primavera senza crudele inverno, per dire che questo lungo Venerdì Santo della pandemia, o della tribolazione o sofferenza che abbiamo un giorno finirà, la croce, crocifissione e dolore nella nostra vita sono provisori perché dopo subito o non sappiamo quando ci risusciterà il Signore e la nostra letizia sarà piena come à il volere di Dio.